sabato 27 ottobre 2012

Saldo Parcella

La faccenda si era aperta e chiusa praticamente nel giro di mezza giornata. Una telefonata iniziale da parte di un collega, amico comune, un paio di giorni prima "Ne fate, di queste cose?" - Certo che ne facciamo - ho risposto, dando la nostra disponibilità. Poi la  telefonata con F., il mio primo contatto con loro; a questa ne sono poi seguite un paio per ulteriori chiarimenti; con le informazioni che mi servivano ho tirato giù il progetto, niente di che, uno schemino veloce. Fatto, timbrato e spedito. Fine. 
"Quanto ci costi?" Aveva chiesto subito: "Vorrai scherzare" è stata la mia risposta."Allora grazie. Verrai a vedere la mostra, così almeno ci conosceremo" mi ha detto.

Ero curioso, giuro. Una piccola mostra fotografica con un briciolo di contributo nostro, proprio in quella piazza che per me è un pezzo di vita, un respiro sospeso, che i miei passi ci tornano sempre, quando i pensieri hanno imparato a prendere il sopravvento sul loro controllo per vagare tranquillamente per i fatti propri. Ci ho girato a lungo solo qualche giorno fa, con ragionamenti contorti in testa, la pioggia a farmi compagnia e diversi numeri di una rivista di stilografiche a pesarmi tra le mani. 
Poi però il lavoro, le cose, tutti i soliti cazzi han reclamato la loro parte di tempo e la mostra è scivolata di lato, senza che potessi più pensarci e silenziosamente è andata verso il vicolo delle cose dimenticate. 
Ma in maniera inaspettata però invece è tornata con la visita di F., che ha voluto incontrarmi per ringraziarmi di persona: mi ha portato una brochure per illustrarmi bene chi sono loro e cosa fanno ed un libro in regalo, per me, il racconto dell'esperienza in Sudan del medico cofondatore dell'associazione. 

Ci sono persone diverse, che entrano attraversando tutti i tuoi strati come niente e che ti colpiscono, dirette, senza fronzoli. Sapete, F. è uno di questi. Aperto e franco, pulito di quel pulito che sa di buono. Con i suoi occhi chiari e quel sorriso gentile sempre accennato mi ha raccontato la loro storia ed i loro impegni, investendomi con un entusiasmo che una volta ben conoscevo su di me, mentre invece oggi mi riscopro solo molto stanco, demotivato e facile a lamentarmi. Certo che non ho smesso di combattere, ma troppe volte mi chiedo se ne valga ancora la pena. 
Ed F. invece combatte. Combatte eccome, combatte col sorriso e l'educazione e la gentilezza, combatte anzi combattono - perché intorno a F. ci sono molte altre persone - una guerra contro l'indifferenza e le crudeltà e la morte, impegnandosi a sarvare la vita di donne dell'altra parte del mondo, che magari non sapranno nemmeno della loro esistenza. "Non è facile", mi ha detto con l'ultimo dei suoi sorrisi prima di salutarmi.

F. mi ha fatto un po' vergognare delle mie lagne. E quella sera mi son sorpreso a pensare che, in fondo, io al loro confronto, ed al confronto di chi in genere dalla vita ha altre aspettative, a combattere non ho nemmeno cominciato. Anzi, sarà proprio il caso che mi dia da fare sul serio.
Si dovrà mettere in vendita la moto (a proposito, niente niente a nessuno serve un Transalp anno '94 bellissimissimo che piega che è una meraviglia?) e tutte le stilografiche che ognuna è un respiro diverso di me, si sarà costretti a cercare una casa più piccola per evitare che il mutuo stellare impedisca di vivere. Si dovranno fare delle scelte, sacrifici, rinunce, ma in fondo è facile, queste sono solo cose. E le cose son fatte per quello, si comprano, si vendono, si perdono per strada, si cambiano. Quello che invece conta sul serio è altro. E' uno sguardo pulito, è la voglia di non spegnersi, di spingersi sempre oltre, è il desiderio di dare un senso alle troppe parole dette. E' voler guardare avanti con ostinazione, è una mano aperta a chi la sa stringere, è la voglia di illustrare una strada a mia figlia per crescere, sono altre mille cose insieme ed è solo a queste che non si deve rinunciare. E si dovrà anche chinare il capo, dimenticare l'orgoglio ed andare da tua madre a chiedere ancora una volta aiuto e sai che quell'aiuto, nonostante tutte le litigate e le grane e le incomprensioni non ti verrà mai negato, anzi magari ritroverai anche altro. E allora scoprirai che ci sono ben poche cose che ti potranno abbattere.
A F. ho detto di contare pure su di me, su di noi, per qualsiasi altro progetto che abbia la necessità del nostro contributo professionale da quel momento in poi. "E' il minimo che possiamo darvi".
Mi ha ringraziato e mi ha detto che l'avrei risentito molto presto. E infatti, una settimana dopo, eravamo nuovamente in pista per un altro progetto.

E se ieri sera, sotto un diluvio universale impietoso, le due fiorettiste Margherita Granbassi e Giovanna Trillini, pigiando un pulsante, hanno acceso le luci della nuova mostra fotografica dell'associazione in quella piazza di Torino, che nessuna piazza potrà mai essere uguale, e nessuna di loro due è rimasta folgorata, beh, in fondo in fondo, un po' è anche per merito mio. Che magari non sarò così bravo col fioretto, ma non vi consiglio comunque di sfidarmi a duello.




21 commenti:

  1. Ti sei sfidato da solo a duello!!!...ha vinto la parte migliore di te!!...complimenti!!:))

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  2. Ti ho letto sorridendo.
    Sono fiera di te Ing.

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  3. il sorriso di una madre è una delle cose che restano.
    per il resto, in bocca al lupo, ce la farete

    ciao

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  4. @Interainbow: e la sfida non è ancora finita!! :-)
    @Sys: anch'io, tutto sommato, sono abbastanza (altrimenti ti monti la testa) fiero di te. Splendido, il tuo ultimo post.
    @Bruno: La mostra ha proprio quel titolo, ovviamente tu, fine osservatore, non potevi non accorgertene. Per il resto, in un mondo o nell'altro non si può fare diversamente.
    (P.S. Ma te l'han mai detto che il Transalp snellisce? Ed è già targato VR! Pensaci, è praticamente un affarone!!!!!!) ^_^

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    1. non l'ho mai detto a nessuno. NON SO ANDARE IN MOTO.
      Mi vergogno profondamente. Una volta che un amico m'ha dato un passaggio, me la stavo facendo sotto. Non sapevo come, dove aggrapparmi, come mettermi nelle curve. Insomma, una tragedia.
      Naturalmente non avevo detto che non ero mai andato in moto.
      Grazie comunque, DR!

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    2. Con un piccolo sovrapprezzo è compreso il corso in VHS "How to ride a bike for dummies", firmato Max Biaggi
      Ed anche un paio di rotelle laterali....

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    3. D&R dove ovviamente "R" sta per "Red" e "D" sta per "Dodi", capisco che t'ho servito la vendetta sul piatto. Ma è così che aiuti gli amici in difficoltà? E' così che sostieni moralmente chi ti palesa una sua difficoltà e lo fa con te per la prima volta? E' così che rispondi a una confessione sussurrata e imbarazzata?
      E poi...cos'è "VHS"?wikipedia dice che trattasi di un sistema di videoriproduzione usato negli anni 80 e ormai in disuso...mi spiace ma io a casa ho solo il dvd.
      Alla prossima, cordialmente.

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  5. Conversazioni per la serie "Gianni & Pinotto nono siete nessuno"
    siete troppo belli voi due.
    :D

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    1. Ho paura di chiedere chi sia Gianni e chi Pinotto....

      @Bruno, tranquillo, considerato lo squisito tatto che ripongo sempre nei confronti dei miei gentili lettori, al limite devi solamente investire Sys con la moto, per mantenere il segreto.
      (E le rotelle a quel punto servono per puntare l'obbiettivo)

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    2. anch'io ho paura, dall'alto del mio metro e basta.
      Povera Sys, ha già dato. E non mi sembra così gossippara la ragazza. Poi che male c'è a non saper andare in moto?
      Però, vedi che strana la vita. Ogni volta che scrivi un post serio e commosso ci dev'essere sempre qualcuno che lascia dei commenti del cavolo. Comunque, tornando all'essenza del tuo post, la Granbassi ha un suo perchè.
      Ciao!

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    3. Guarda Pedrosa, alto si fa per dire. Può essere un valido aiuto.
      Comunque non è che tu non sappia andare in moto. E' che non sei andato in moto, è diverso. Sai andare in bici? Allora hai buone basi per saper andare anche in moto.
      Io, prima del Transalp praticamente non avevo nessuna esperienza. E' bastato un mezzo pomeriggio, alla fine, per i rudimenti.
      I commenti non sono mai commenti del cavolo. Perché non si può esser seri sempre. Io ad esempio nei momenti peggiori tendo a sdrammatizzare. E questo è uno di quelli tosti, credimi.
      Hai ragione per Sys. Ha già dato. Sono sicuro che, per comprare il suo silenzio, si possa addivenire ad un accordo. Pizza per tutti? Offro... cioè, volevo dire... alla romana?!?

      Ma sai che invece per la Granbassi è mica poi così vero? Direi che i truccatori e i bravi fotografi sanno fare il loro mestiere. Non che sia brutta, sia chiaro. Ma dal vivo è decisamente una ragazza normale.

      Ho deciso. Allora (per l'altezza) tu sei Pinotto.
      Ciao!!

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  6. Grazie Bruno, almeno ci sei tu che mi difendi... o_O

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  7. sì vedo vedo... hai pure i due ditini che si toccano con fare imbarazzato...
    allora la pizza la offro io, che ho venduto il mio di poderoso mezzo, intanto. :)
    ok?

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    1. Hai venduto il poderoso mezzo? Capace che l'hai pure venduto a Bruno, adesso!!!
      Ecco, mi hai soffiato il potenziale cliente di sotto il naso! E pensare che si era praticamente convinto!!
      (ma le rotelle allo scooter gliele hai messe, nevvero??)

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  8. Ma lo scooter ha la seduta già bassa, e poi... ora... non vorrei dire... ma io che sono diversamente alta toccavo pur per terra, nevvero...
    comunque no, non ti ho soffiato il cliente potente, ops.. potenziale. Il poderoso andrà in ambienti letterali.

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  9. Vi ho dedicato una canzone, cari il mio G&P di blogger! :D
    sbiciuck

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  10. Ho paura delle moto, anche se nella mia incosciente giovinezza mi ci facevo trasportare a velocità eccessiva, che suvvia voi uomini li sfoggiate spesso questi giocattoloni meccanici ;) Però se hai una tavola da surf te la compro :)
    Bravo. Mi sarebbe piaciuto visitarla questa mostra... e mi piace il tuo racconto di decrescita, non solo ce la farai ma ti sentirai meglio dopo... io ho avuto un percorso di "decrescita traumatica", come sai qualche anno fa mi ritrovai con nulla. Sai cosa? Adesso apprezzo tutto ciò che ho. E non voglio altro. Anzi vorrei di meno. Infatti tutti mi stanno spingendo ad acquistare un'auto (ho venduto la mia nel maggio 2011 e da allora, con orgoglio, non ne posseggo una) e sto prendendo questa decisione con grande riluttanza (e sarà uno scassume di seconda mano). Lo devo fare per motivi pratici (anziani genitori).
    Il resto? Basta e avanza.
    Un abbraccio

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    1. Niente tavola, mi dispiace. Per il resto non so se ce la farò, le incognite sono veramente tante. So però che non ho voglia di farmi smontare troppo facilmente, so come sto lavorando anche se non basta, so l'impegno che ci mettiamo qui anche se a volte sembra quasi inutile, in questo studio che è così unico e mio in ogni pezzo di carta da starci male. So che mia figlia deve vivere serenamente, che deve guardare lontano senza paure. So che devo darle un futuro.

      E so che la mia macchina ha solo quattrocentomila chilometri ed un cruscotto che funziona a cazzotti, per cui se, al posto del Transalp.... :-)

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  11. mmm, preferirei qualcosa di più nuovo (parlavo di auto :D ). certo che vuoi dare un futuro a tua figlia. lascia anche che se lo prenda da sola ;)
    vedrai che ti ammirerà per come hai vissuto e per l'esempio etico che le hai dato, più che per le cose materiali. sulla sua serenità futura... purtroppo arriva un momento in cui non non avremo più gestione. Potremmo tuttavia dare ai nostri figli un porto sicuro, emotivo e "fisico" in cui tornare se la vita non funziona.
    Perché la vita non è un percorso di petali di rose ed anche lei lo imparerà...ti apprezzerà perché "ci sei stato" prima di tutto, non averne dubbi.

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