lunedì 26 luglio 2010

E domani

Livorno.
Nella borsa un progetto, fatto e rifatto poi ri-rifatto, e modificato ed integrato e ma che dici se cambiamo questo e scusa ma l'hai già cambiato perchè abbiamo cambiato di nuovo idea noi e prima era meglio o forse no, adesso è pronto. Spero.
Ma nel baule della macchina ho già messo lo zaino con pantaloncini, occhiali, lettore MP3 e le mie nuove Asics che han voglia di muoversi.
Domani correrò di fianco al mare, su quelle piastrelle chiare e scure che c'è da perderci gli occhi, inebriandomi di quella bellezza che sono onde scure e schiumose ed un poco anche mie, respirandole ed imprimendomele bene nell'anima malata e curva che ho, osservando gli orizzonti che vedranno le divise eleganti dei cadetti ufficiali e respirando iodio per darmi la carica ed aiutarmi a riprendere. Domani mi farò largo tra gente sconosciuta, con passi leggeri su strade percorse altre volte sì, ma mai di corsa e mai da solo.
Domani, se arriverò, se troverò la strada nella mia parentesi, entrerò in silenzio, punta di piedi e sudore e porterò un saluto a quel mio zio che là riposa e che mi ha regalato il primo libro di Comici e l'amore per la montagna, che lui sa e, lo so, mi aspetta.
E domani sono quattrocento chilometri più vicino alla mia piccola e alle sue lacrime, che saranno anche solo tre giorni ma già non posso più sentirla così, che mi dice che io le manco di più che lei a me perchè è più piccola. E magari non sarò un bravo padre, forse anche le lacrime fan bene, aiutano a fortificarsi, a crescere, ma perchè deve crescere e fortificarsi, ma chi l'ha detto, tutto sommato è ancora uno scricciolo racchiuso in un corpicino molto più grande di lei e se sta male non riesco a star bene io, che mi pervade quella sensazione che è quasi colpa, per non poter raccogliere quelle lacrime e deviarle in una risata come è giusto che sia, per non offrirle un abbraccio per proteggerla, per non poterle regalare un buffetto sulle guance ed una granita alla menta.
Per cui, se le cose non migliorano, domani, forse farò moolto tardi.
Perchè anche a costo di prendere a cazzotti animatori di ogni età, razza e sesso, ti riporto a casa, piccola mia.

5 commenti:

  1. ...sei un buon papà :)..e se lo "senti forte"...corri a prenderla...farei anch'io così.
    ciaoo Vania

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  2. quanto amore!!! quanto mi sarebbe piaciuto che i miei genitori mi venissero a prendere quando avevo una nostalgia del lago così forte da non riuscire a smettere di singhiozzare!! è vero, fortifica, ma chissà se serve!!!
    grazie...

    folada

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  3. @Vania: già, così forte da non farcela più. Domani parto. Saranno i settecento chilometri più veloci della storia. Velox permettendo :-)

    @Folada: i tuoi, forse erano più forti di me, ma sicuramente non ti amavano meno, garantito. E Grazie a te, come sempre.

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  4. Io i miei non li ho ancora perdonati di non essermi venuti a prendere quando piangevo quelle lacrime. Pure loro abbracciavano la testi del "rendono forti", e invece rendono solo tanto soli.

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  5. @Ify: grazie per la tua presenza. Anche perché così me li rileggo a mia volta, ritrovando tutto, intatto, così com'era, com'è.

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